L’appuntamento è per Venerdi 21 Giugno alle ore 21 nella splendida cornice di tenuta Casteldardo.
I virtuosismi pianistici del Duo Svar e le voci narranti di Chiara Maini e Stefano Bentley ci sveleranno i luoghi e le anime di Verdi e Guareschi.
Un solstizio indimenticabile sotto un cielo di stelle!
PROGRAMMA
Giuseppe Verdi Fantasia su Traviata Giuseppe Verdi Fantasia sul Trovatore
Giuseppe Verdi Ouverture dal Nabucco
Alessandro Cicognini Tema da “Ladri di biciclette”
Alessandro Cicognini Tema da “Don Camillo”
Alessandro Cicognini Autunno in Roma
Giacomo Puccini Capriccio Sinfonico
Duo Pianistico Svar: Simona Rosella Guariso e Carlo Balzaretti
TESTI
Dallo Zibaldino:
60 diviso 10
Da Osservazioni di uno qualunque
Il Funerale
dallo Zibaldino
Anni quaranta
Zia Giuseppina
Voci narranti: Chiara Maini e Stefano Bentley
“Svar” dall’antico sanscrito “Luce”, come luminosa la Musica che ci giunge dalla tastiera. Abili interpreti del 4 mani di fascinose esecuzioni tratte da trascrizioni originali ottocentesche dei capolavori verdiani di cui sono studiosi ed esperti.
Simona Rosella Guariso e Carlo Balzaretti, si conoscono dai tempi dell’infanzia, talenti del Conservatorio di Milano, sotto l’egida del grande M° Marcello Abbado che li ha sempre incoraggiati nella loro pratica musicale. Entrambi hanno svolto una brillante carriera internazionale, in veste di pianisti, cameristi e compositori.
Voci narranti: Chiara Maini e Stefano Bentley
Co-fondatori del gruppo di lettura TUSITALA di Busseto, svolgono letture animate per l’infanzia ( e relativi genitori) presso la locale biblioteca, nonchè presso istituzioni scolastiche (e non) legate al territorio
Chiara ama definirsi “uno strumento al servizio delle storie , delle quali cerca di appropriarsi seguendo il ritmo delle parole, interpretando l’anima dello scrittore, in una sorta di innamoramento senza fine”Stefano, “professore di professione, lettore per passione; in fin dei conti c’è continuità …trasmettere, incuriosire, comunicare un modo di sentire le cose; il che, come direbbe Guareschi, è bello e istruttivo..”
“Guardando le stelle
in compagnia di Giovannino Guareschi”
Nasce l’idea del connubio “parole e musica”, gli scritti di Giovannino Guareschi, i pentagrammi che spaziano dall’Opera italiana (con Verdi e Puccini) al Cinema (con Cicognini), per spingere la mente oltre le Galassie, ed arrivare alla profondità dell’Animo umano descritto con semplicità, la più vera, del grande scrittore, che sublima nell’eterno con le musiche intramontabili.
Ecco il Guareschi leggero, che ridipinge, intrise di comicità, quelle situazioni che di norma ci mandano inutilmente in bestia, noi incapaci di autoironia, e il Giovannino introspettivo, nella sofferenza dei campi di concentramento in Germania e della galera a Parma, lo scrittore gioioso tra i figli e le campagne della bassa, orditore di dialoghi tra un Cristo, un prete, un politico che, passati al setaccio, mostrano nel crivello le pietre preziose nascoste nel cuore, luccicanti di umanità vere.
Giovannino Guareschi è come la pianta di un enorme gelso carico di frutti, conteso dai merli e dagli storni voraci, dai bambini felici, dita e labbra colorate, come in un antico rito, di rosso e di blu e le robuste radici che arrivano sino all’acqua, che tutto tiene in vita …
Dott. Giancarlo Contini
Sindaco di Busseto
Il nome di Giovanni (Giovannino) Guareschi rimanda immediatamente ai personaggi di Don Camillo e Peppone, e a quella dimensione squisitamente locale, lenta e “piccola” sapientemente descritta nelle opere appartenenti a quel ciclo. Ma in realtà, l’arguzia, la capacità di descrivere personaggi e situazioni con ironia, leggerezza, a volte apparente cinismo, sia nella dimensione intima, familiare, sia in quella per così dire “politica” fa di questo Autore un unicum nel panorama letterario del secondo dopoguerra, anche se, per sua stessa ammissione, il titolo di scrittore non gli fu mai apertamente concesso dalla critica. Le letture proposte, tratte dallo Zibaldino, dal Corrierino delle Famiglie, nonchè da una raccolta di aforismi ( il Breviario di Don Camillo) ci permetteranno di riscoprirne il tratto, lieve ma fermo, pacato, ma incisivo, come lo scorrere del Grande Fiume sulle cui rive la penna tanto si è soffermata.
Prof. Stefano Bentley