Vi regaliamo 3 poesie con la suggestione dei messaggi ironici e a tratti esilaranti del poeta Riccardo Lanfranchi Ad ispirare questi versi divertenti le nevrosi dei nostri giorni, il quotidiano trascinarsi delle abitudini ed il moto di ribellione, che guizza a sorpresa nel finale. link per l'acquisto: http:// http://www.lavitafelice.it/scheda-libro/riccardo-lanfranchi/la-lingua-batte-9788877995100-128151.htm Ribelle e infedele Il telefono mi guarda quasi sempre lui mi parla anche quando non lo vedo ho la sua vibrazione mi rimbalza nella tasca come fossi in erezione Me lo porto sempre addosso e lo sfioro con la mano qualcuno mi ha anche detto sia parte del corpo umano alle volte sento un trillo non lo trovo e ho un sobbalzo ed il cuore mi dà un botto: «Menomale l’ho trovato nella tasca del cappotto!» Se non parla lui mi scrive e mi dice cosa fare mi messaggia e mi massaggia mi sorride con le foto mi comanda dal lavoro mi distrae con un gioco alla notte non lo spengo me lo porto dentro il letto me lo tengo stretto al petto come fosse un orsacchiotto non ha nome né cognome ma è peggio di un padrone come un cane son fedele con la carica lo nutro lo proteggo quando piove Ora sono dentro il bagno e mi guardo nello specchio mi vedo proprio brutto con lui che parla nel mio orecchio una voglia ora mi assale come fosse un gran dispetto ed un suono mi precede e mi pare quasi un tuffo son ribelle ed infedele e lui annega dentro il cesso. Campagna elettorale Cerco una casa da affittare una casa vuota tutta da arredare lontano dalla città e anche dal mare cerco una casa in campagna elettorale che sia come una bambola da pettinare come un’anticamera per aspettare o un ascensore guasto che non sa salire con le mani in mano e la valigia da svuotare mi perdo in questa strada di campagna elettorale Alla riunione di condominio non ci potrò andare ho le chiavi di una porta ma non la posso aprire ed in quest’area urbana senza edificare aspetterò il condono il condono tombale... una volta qui era tutta campagna elettorale. A mia insaputa È una situazione davvero incresciosa la gente è proprio invidiosa prima mi osannava e adesso mi sputa perché son diventato ricco a mia insaputa È una situazione davvero insidiosa oramai non c’è più decoro mi hanno regalato un orologio d’oro e una casa nuova che non ho mai voluta mi sono anche laureato a mia insaputa Lo sai che non ci vedo senza occhiali mi trovo in un bordello con dei maiali coperto di diamanti e di regali e mi si fanno appresso con dei verbali per mettermi ai polsi dei bracciali insomma facciamola finita! Mi metterò in fuga a mia insaputa. Campagna elettorale Cerco una casa da affittare una casa vuota tutta da arredare lontano dalla città e anche dal mare cerco una casa in campagna elettorale che sia come una bambola da pettinare come un’anticamera per aspettare o un ascensore guasto che non sa salire con le mani in mano e la valigia da svuotare mi perdo in questa strada di campagna elettorale Alla riunione di condominio non ci potrò andare ho le chiavi di una porta ma non la posso aprire ed in quest’area urbana senza edificare aspetterò il condono il condono tombale... una volta qui era tutta campagna elettorale. Presentazione del libro: La lingua batte... è un’esile raccolta di ventotto testi che attraversano, con ironia e sarcasmo, diverse situazioni della contemporaneità, o meglio, di un’attualità un po’ più dilatata, afferenti alla vita sociale o personale, ma di larga condivisione. L’autore vive con partecipazione il proprio tempo e ne avverte tutta la crisi sul piano politico, economico, etico e comportamentale. La sua attenzione critica ci consegna una classe dirigente deteriorata e arruffona, capace di perorare disuguaglianze per proprio torna - conto. Lanfranchi rileva le contraddizioni e le tratta sotto forma di satira, a volte ricorre anche a toni carnevaleschi, che gli permetto - no di denunciare impunemente i paradossi corrosivi evidenziati. Il linguaggio scelto dal nostro Pasquino meneghino è volutamente popolare, così come la forma della ballata “libera” vuole assecondare l’aspetto semplice (non semplicistico) del portato. Le frasi fatte, l’attingere a piene mani dai proverbi (fatta salva la va - lenza della tradizione) sono strategie attuate proprio per irridere le banalità, quasi a sottolineare la piattezza e l’abulia nella quale “i potenti” hanno condotto la gente comune, oscurata nell’inventiva e nel libero pensiero, sempre più abituata a utilizzare il “sentito dire” – che costa meno fatica – piuttosto che argomentare responsabilmente ricercando il significato nelle parole. Senza essere grandi strateghi militari, è risaputo che per combattere un sistema sia preferibile usare gli stessi mezzi: Lanfranchi lo ha capito! Diana Battaggia http:// http://www.lavitafelice.it/scheda-libro/riccardo-lanfranchi/la-lingua-batte-9788877995100-128151.htm